I profumi sono la stella polare dei nostri ricordi
I profumi sono la stella polare dei nostri ricordi. Quando siamo bambini, quasi tutto ciò che immagazziniamo nelle piccole stanze del nostro cervello è questo: l’odore di casa della nonna, il profumo dei pastelli, il dopobarba di papà. Sono sensazioni tanto forti che spesso non se ne vanno più.
Noi torinesi forse non lo ammetteremmo mai apertamente, ma c’è una cosa che ci manca, e come il grande amore dell’adolescenza, anche senza volerlo finiamo per farvi sempre ritorno: il mare. Nei ricordi di molti di noi, il mare è la sveglia presto, la scuola chiusa, la colazione di corsa. Poi la macchina, le ore di viaggio, finalmente la salsedine sul viso. I ciotoli umidi solcati dai nostri piccoli piedi.
Quando nelle prime ore del mattino del primo giorno d’estate ci vestivamo svogliatamente per raggiungere il mare in Liguria, ad accumulare ricordi e con il tempo esperienze, amicizie, amori, solo di una cosa eravamo sicuri per davvero: che ad accoglierci ci sarebbe stato un profumo. Il profumo delle cose buone.
Sono passati un po’ di anni da quei primi viaggi in macchina. Dopo qualche tempo abbiamo deciso che no, non potevamo aspettare un anno ogni volta: quel profumo lo volevamo addosso ogni giorno. Così, quando strappiamo un pezzo di focaccia calda, siamo di nuovo lì: il “mugugno” del fornaio, la riviera, il costume da bagno. E, di colpo, ci sentiamo un po’ meno soli.